Una “piazza” per Alpo, una risposta per la comunità?

Su Facebook nelle scorse settimane si è acceso un dibattito sulle “piazze” e sugli spazi per la comunità esistenti/mancanti ad Alpo.
La replica di Silvano Donisi, animatore di tante iniziative ad Alpo e componente del Comitato Alpo Bene Comune.


Non metto in dubbio che tanti amici, che hanno anche condiviso momenti associativi, amino Alpo e ne vogliano il bene. Quelli che voglio far rilevare sono altri aspetti: se un gruppo di persone non si fosse interessato alle vicende del proprio paese, nessuno sarebbe mai venuto a conoscenza del progetto dell’amministrazione, che sarebbe stato calato dall’alto senza nessun confronto con la popolazione che ne dovrebbe usufruire; visto che dovrebbero “promuovere le potenzialità e rafforzare una responsabile coscienza collettiva” penso che mettere le persone di Alpo a conoscenza delle scelte importanti che la riguardano sia il minimo sindacale. E qui parliamo di metodo!!

Sono pienamente d’accordo che realizzare un centro di aggregazione, in quel luogo, sia strategico, Il problema sono, a mio avviso, le scelte che si adottano per raggiungere  tale scopo. E questa è una questione di merito!!

L’esperienza maturata sul territorio villafranchese dimostra che il tipo di piazza promossa dall’amministrazione comunale, di cui il territorio è disseminato, sono miseramente fallite. I nuovi centri di aggregazione sono gli spazi liberi, provvisti di servizi indispensabili per favorire la socialità. A fare socialità non sono le strutture, ma le persone. Spostare di 50 metri la farmacia o la posta, di 200 la banca o gli studi medici, può servire allo scopo? Chi scrive che la “piazza” è una risposta per la comunità, perché “per troppi anni nessuno si è preoccupato di investire e contribuire in maniera concreta al benessere del paese e alla sua crescita sotto i più svariati punti di vista”, è quantomeno offensivo nei confronti di tutte quelle persone che quasi giornalmente donano il loro tempo, le loro competenze e le loro energie proprio per quelle finalità che si ricercano: oppure per far crescere il paese basta far crescere delle strutture? Le strutture possono far crescere se c’è chi le anima e chi le fa vivere; diventano servizi solo se servono!

Mi sembra si  viva in un altro paese, ad Alpo c’è un palazzetto e una polisportiva che accoglie, educa ed avvia alle varie attività sportive centinaia di ragazzi, una scuola materna parrocchiale con nido integrato, un nido privato, un gruppo alpini che offre i suoi servizi a chiunque ne faccia richiesta, il gruppo del comitato benefico ricreativo (sagra) che coinvolge un centinaio di volontari (di cui molti giovani), una FIDAS, un gruppo canto, un gruppo UNITALSI, un gruppo missionario, tutti i gruppi parrocchiali (ACR, catechiste, gruppi adolescenti, ecc…). Tutti i gruppi sopracitati si dedicano al sostegno delle attività di animazione o di assistenza alle sofferenze dei più deboli;  non dimentichiamo il centro parrocchiale, con il circolo NOI che conta oltre 500 tesserati di cui la metà giovani sotto i 18 anni e che da ospitalità a quasi tutte queste associazioni e offre i propri spazi per tutte quelle attività organizzate in prima persona o da gruppi o famiglie che ne fanno richiesta.

Alla luce di tutto questo, non nego che una struttura pubblica polivalente inserita nel nuovo “centro” possa essere molto utile, ma il resto del costruito (compresi i relativi nuovi parcheggi) sono inutili doppioni che non daranno nessun valore aggiunto alla nostra comunità, se non togliere spazio verde per le attività che ne potrebbero usufruire.

Chi sceglie Alpo come propria residenza non lo fa perché si aspetta di trovare banca, posta, farmacia, studi medici ecc.., tutti nello stesso luogo, ma perché si immagina un luogo più vivibile anche sotto l’aspetto ambientale. Con la notevole quantità di Euro che si risparmierebbe Alpo potrebbe realizzare altri veri nuovi servizi e infrastrutture.

Scusate lo sfogo ma è quello di una persona che, come tante altre, da sempre ama e si dedica al bene del proprio paese.

Silvano Donisi